Correggere la tecnica di corsa: è davvero necessario?
Cosa dice la scienza (e cosa no) su uno dei temi più discussi nel running
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di “correggere la tecnica di corsa” per correre meglio, prevenire infortuni o migliorare le prestazioni. Ma è davvero necessario farlo? E soprattutto, cosa dice la letteratura scientifica in merito?
Spoiler: non esiste una tecnica di corsa perfetta valida per tutti. Ma in alcuni casi, ottimizzare alcuni aspetti può fare la differenza.
In questo articolo vedremo:
Tecnica perfetta? Non esiste (per davvero)
Contrariamente a quanto spesso si sente dire, non esiste un unico modello “corretto” di tecnica di corsa. Le differenze morfologiche, lo storico atletico e le abitudini motorie fanno sì che ogni runner sviluppi una propria meccanica.
Secondo una review pubblicata da Anderson et al. (2017) su Sports Medicine, la corsa è un gesto adattativo: il corpo tende naturalmente a trovare l’equilibrio migliore tra efficienza, stabilità e comfort, soprattutto se il soggetto è sano e privo di dolori.
“L’individualità biomeccanica è la norma, non l’eccezione. Cercare di uniformare tutti i runner a un’unica tecnica può rivelarsi dannoso.”
— Anderson et al., Running Technique: What Do We Really Know?
Correggere (o meglio, ottimizzare) la tecnica di corsa può avere benefici reali, ma solo in contesti specifici. Secondo Napier & Willy (2018), uno degli studi di riferimento in ambito clinico e biomeccanico, intervenire ha senso quando:
“La modifica della tecnica dovrebbe essere mirata, graduale e sempre accompagnata da strategie di rinforzo muscolare e controllo neuromotorio.”
— Napier & Willy, Logical Fallacies in the Running Technique Debate (JOSPT, 2018)
I rischi del “fixing a tutti i costi”
La letteratura evidenzia anche i potenziali rischi nel modificare la tecnica in modo forzato o troppo rapido, soprattutto per quanto riguarda:
Un esempio? Uno studio di Chan-Roper et al. (2016) mostra come modificare l’appoggio plantare senza preparazione, aumenti il carico sui polpacci e possa causare lesioni o tendinopatie (come tendinopatie achillee o metatarsalgie).
Quindi come lavorare sulla tecnica in modo efficace? Segui questi 3 semplici passi:
Fatti le domande giuste:
Se la risposta è sì, allora può valere la pena fare una valutazione con un biomeccanico, fisioterapista sportivo o tecnico specializzato.
Correggere la tecnica non è sempre necessario, e in molti casi può essere inutile o addirittura dannoso se fatto senza criterio. Ma ottimizzare alcuni elementi, in modo personalizzato e con il giusto supporto tecnico, può fare la differenza per la salute e la performance.
Fonti principali: