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Cadute negli anziani. Come prevenirle.

Le cadute degli anziani sono un evento comune con conseguenze che possono essere molto serie. Riconoscere i segni dell’instabilità è abbastanza semplice e può fare la differenza nel prevenire incidenti.

Le domande chiave

Per valutare il rischio di caduta nell’anziano bastano tre semplici domande:

  1. Sei caduto nel corso di quest’anno?
  2. Hai paura di cadere?
  3. Ti senti instabile quando cammini o stai semplicemente in piedi?

Se la risposta a una di queste domande è “sì” potresti essere a rischio di caduta. Farsi queste semplici domande può evidenziare un’urgenza e invita ad intervenire tempestivamente.

Segnali di instabilità

Le persone con disturbi dell’equilibrio mostrano comportamenti caratteristici:

  1. Allargamento della base di appoggio: camminano o stanno in piedi con i piedi più distanziati per cercare stabilità.
  2. Atteggiamento cauto: si muovono lentamente, riducono la velocità e cercano di mantenere il corpo in posizioni basse e controllate.
  3. Dipendenza dagli appoggi: utilizzano mani e braccia per stabilizzarsi quando si alzano, camminano o affrontano ostacoli come gradini.

Questi segnali, se presenti, indicano la necessità di interventi preventivi, come esercizi mirati, l’adozione di ausili alla mobilità e modifiche all’ambiente domestico.

Le conseguenze delle cadute

Ogni anno, in Italia, 1 anziano su 4 cade procurandosi nel 10% dei casi lesioni gravi, tra cui traumi cranici e fratture. Oltre ai danni fisici, le cadute impattano sulla sfera psicologica generando insicurezza e paura. Ansia e insicurezza peggiorano l’instabilità dell’anziano e portano a una riduzione delle attività quotidiane provocando isolamento e accelerando il declino fisico e mentale.

Un problema economico e familiare

Oltre alle implicazioni per la salute, le cadute hanno un peso economico considerevole per il sistema sanitario nazionale e per le famiglie. Spesso, a causa di una caduta si rende necessario affrontare spese di accudimento e di affiancamento all’anziano, oltre che quelle di cura e di riabilitazione intensive.

Perché gli anziani sono instabili?

L’instabilità ha origini multifattoriali:

  • Fattori personali: perdita di forza muscolare, problemi di equilibrio, presenza di patologie, assunzione di terapie farmacologiche, etc.
  • Fattori comportamentali: eccessiva autonomia, scarsa attenzione, utilizzo di strategie scorrette, etc.
  • Fattori ambientali: presenza di barriere alla mobilità, pavimenti scivolosi o sconnessi, mancanza di corrimano o scarsa illuminazione, etc.
  • Fattori socio-economici: assenza di supporto familiare o professionale, scarso accesso ai servizi di cura, etc.

Prevenzione e cura: il ruolo della famiglia

Prevenire le cadute e ridurre il rischio di caduta è possibile. Abbiamo proposto un semplice  strumento di screening e valutazione del rischio per intervenire prima che un incidente possa avvenire.

Attraverso percorsi riabilitativi di potenziamento delle abilità psicomotorie è possibile ridurre l’evenienza delle cadute, migliorare l’equilibrio e la sicurezza nei movimenti. Attraverso percorsi educativi e l’adozione di strategie “anticaduta” è possibile ridurre i fattori di rischio personali, ambientali e comportamentali.

Investire nella prevenzione non solo migliora la qualità di vita degli anziani, ma riduce i costi sanitari e sociali, con benefici per tutta la comunità. Riconoscere tempestivamente i segnali di instabilità e intervenire può fare la differenza tra una vita attiva e indipendente e un progressivo declino fisico e psicologico.

A cura del dott. Edoardo Fascio