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Dieta per Endometriosi. Alimenti da prediligere o eliminare.

L’endometriosi è una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di endometrio all’esterno dell’utero, un tessuto che però normalmente si trova esclusivamente nella cavità uterina.

Può interessare la donna in età fertile e accompagnarla fino alla menopausa. L’endometriosi può anche essere causa di sub-fertilità o infertilità.

Le donne che soffrono di endometriosi possono riferire dolore mestruale, dolore durante i rapporti sessuali e alla defecazione.
In Italia le donne in età fertile affette da endometriosi sono il 10-15%.

Cambiare le proprie abitudini alimentari può aiutare a ridurre i sintomi correlati all’endometriosi. Ci sono alcuni alimenti che, sebbene siano generalmente da considerare sani, sono invece da limitare o eliminare poiché sono portatori di componenti che possono aumentare l’infiammazione (pro-infiammatori). D’altro canto, esistono alimenti che invece possono avere un ruolo nel ridurre e contrastare l’aumento dell’infiammazione, i quali devono essere consumati con frequenza giornaliera.

Una corretta alimentazione si è dimostrato essere uno dei modi migliori per ridurre i sintomi della malattia e per ridurre l’uso di farmaci e antidolorifici.

Gli alimenti da aumentare
• Omega 3 e omega 6
• Frutta, Verdura, cereali integrali e legumi
Si tratti di grassi ALA (acido alfa linolenico) che aiutano a ridurre l’infiammazione associata a questa malattia grazie alla regolazione della funzione delle citochine, molecole coinvolte nei processi infiammatori. Inoltre, aumentano la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello di infiammazione addominale determinato dalla endometriosi.

In che alimenti trovarli:
• Frutta secca (preferire le noci come frequenza)
• Semi di lino, semi di chia e semi di zucca
• Salmone selvaggio
• Pesce azzurro di piccola taglia (alici, sardine, sgombro) • Avocado
• Verdura
• Frutti rossi e frutta di stagione
• Orzo
• Farro
• Riso integrale
• Ceci, lenticchie, lupini, piselli
Le verdure sono ricche di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e contengono differenti vitamine. Le fibre alimentari, inoltre, aiutano la regolazione dei livelli di alcuni ormoni, omeostasi glicemica ed insulinemica, oltre a ridurre gli estrogeni. Si consiglia di aumentare il consumo di fibre ed includerle sempre ad ogni pasto.

Gli alimenti da ridurre
• Grano
• Pane e pasta
• Brioche
• Prodotti da forno
Il grano contiene glutine e le proteine costituenti il glutine possono avere un
effetto proinfiammatorio (le donne con endometriosi sembrerebbero essere
maggiormente sensibili a questo componente). Si consiglia comunque di scegliere sempre le qualità integrale per aumentare l’apporto di fibre ed avere un assorbimento più graduale.

• Latticini
• Latte intero di mucca, capra o pecora • Formaggi
• Panna e burro
I prodotti derivati dal latte possono contribuire alla stimolazione della produzione di prostaglandine PGE2 e PGF2a, responsabili di alcuni processi infiammatori, acuendo la sintomatologia già presente.

• Carne rossa
• Insaccati
• Wurstel
• Carne in scatola
• Salsiccia, pancetta, salami, affumicati ed essiccati
La carne rossa può giocare un ruolo nella produzione di prostaglandine proinfiammatorie, aumentando l’infiammazione. Inoltre, la modalità di conservazione e di cottura della carne rossa può contenere una serie di sostanze anch’esse proinfiammatoie. Eccezione per la carne bianca di origine e allevamento controllato, che può essere consumata con regolarità.

Gli alimenti da eliminare
• Zuccheri e prodotti raffinati
• Grassi saturi
• Merendine
• Biscotti industriali
• Bevande zuccherate e gasate
• Prodotti con farina bianca e zucchero raffinato
• Burro e margarina
Gli zuccheri semplici possono causare una reazione infiammatoria, in particolare si ha la formazione di glicoproteine, AGE (“Advanced Glycated End Product”), ossia proteine che vengono ad essere legate agli zuccheri formando molecole non funzionali ed alterate, con aumento dell’infiammazione sistemica.

• Caffeina
La caffeina aumenta i crampi addominali e i livelli di estrogeni.

• Cibi fritti e alcol
Il fritto può stimolare la formazione di prostaglandine negative. L’alcol consuma vitamina B che è immagazzinata nel fegato. La buona funzione epatica è vitale poiché il fegato aiuterà ad eliminare gli estrogeni in eccesso dal corpo.

• Soia
• Salsa di soia
• Latte di soia
• Leticina di soia (presente in biscotti e prodotti industriali)
• Avena
• Aloe
• Segale
• Noodles
• Tofu
La soia, così come la segale e l’avena, sono da evitare per il loro alto contenuto di estrogeni.

A cura del dott. Simone Lepre

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