I primi mesi di vita di un neonato sono un momento di grande trasformazione. Ogni piccolo movimento, ogni espressione, ogni nuova coordinazione racconta un processo straordinario: il corpo del bambino, guidato dal sistema nervoso, inizia a esplorare il mondo e a costruire la propria autonomia. Ma per un genitore, questa fase può anche essere fonte di domande, dubbi e aspettative.
“Sta facendo tutto quello che dovrebbe?”, “È normale che non si giri ancora?”, “Lo sto stimolando nel modo giusto?”.
In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su cosa osservare nei primi mesi, su cosa evitare e su come l’osteopatia pediatrica possa offrire un supporto delicato ma efficace allo sviluppo motorio del neonato.
Ogni bambino ha i suoi tempi
La prima cosa da ricordare è che lo sviluppo motorio non è una sequenza fissa e uguale per tutti. Esistono delle tappe indicative, che ci permettono di osservare l’evoluzione del bambino, ma ogni percorso è personale. I tempi con cui un neonato raggiunge queste tappe dipendono da molti fattori: predisposizione individuale, ambiente, possibilità di movimento spontaneo, qualità delle interazioni con gli adulti di riferimento.
Ecco alcune tappe motorie generalmente osservabili nei primi mesi:
• 0-3 mesi: il bambino inizia a sollevare brevemente la testa quando è a pancia in giù, muove braccia e gambe in modo sempre meno riflesso e più intenzionale, porta le mani alla bocca, osserva il volto di chi gli parla.
• 3-6 mesi: migliora il controllo del capo, comincia a rotolare sul fianco, esplora il proprio corpo, afferra oggetti portandoli alla bocca.
• 6-9 mesi: sta seduto senza sostegno, si sposta sul tappetone, si prepara alle prime forme di locomozione.
Questi momenti non sono obbligatoriamente legati all’età esatta: un bambino potrebbe iniziare a rotolare un po’ più tardi, o sedersi prima. L’aspetto importante è osservare una progressiva conquista di competenze, senza saltare passaggi fondamentali.
Cosa evitare
Nel desiderio di aiutare il bambino a “progredire”, è facile – e comprensibile – cadere nell’errore di volerlo stimolare troppo o troppo presto. Ci sono invece alcune accortezze importanti:
• Evitare di contenere il bambino per molte ore al giorno in sdraiette, seggiolini, ovetti o dispositivi che limitano il movimento spontaneo. Il neonato ha bisogno di muoversi liberamente per sviluppare forza, coordinazione e consapevolezza del corpo.
• Non anticipare le tappe, ad esempio mettendolo seduto o in piedi prima che sia in grado di arrivarci da solo. Questo può interferire con il naturale sviluppo muscolare e posturale.
• Non fare confronti con altri bambini, nemmeno tra fratelli. Ogni bambino è un individuo unico, con tempi e modalità proprie.
Il valore del tempo a terra
Un’attività semplice ma estremamente utile è quella che in inglese viene chiamata tummy time, ovvero il tempo trascorso a pancia in giù, sotto la supervisione dell’adulto. Anche pochi minuti al giorno, più volte, possono fare una grande differenza.
Il tempo a terra aiuta il bambino a:
• rafforzare i muscoli del collo, delle spalle e della schiena;
• prevenire la plagiocefalia posizionale (appiattimento del cranio);
• sviluppare la percezione dello spazio e del proprio corpo;
• prepararsi in modo naturale ai successivi passaggi motori, come il rotolamento e il gattonamento.
Il ruolo dell’osteopatia pediatrica
Durante una seduta osteopatica pediatrica, l’osservazione dello sviluppo motorio è parte integrante della valutazione. L’osteopata considera il bambino nella sua globalità: come si muove, quali posture preferisce, come risponde agli stimoli, quali adattamenti sono in atto a livello muscolare, fasciale e articolare.
Attraverso tecniche delicate e rispettose, è possibile:
• ridurre eventuali tensioni che ostacolano il movimento libero;
• favorire la simmetria e la coordinazione;
• accompagnare in modo armonioso le tappe dello sviluppo.
Un intervento precoce e personalizzato non è mai invasivo, ma può fare una grande differenza nella qualità del movimento e del benessere generale del bambino.
Lo sviluppo motorio non è un obiettivo da raggiungere, ma un percorso da osservare con attenzione e rispetto. Il ruolo del genitore non è quello di “insegnare”, ma di creare le condizioni perché il bambino possa esprimere al meglio le sue potenzialità.
Se senti di aver bisogno di un confronto o vuoi offrire al tuo bambino un’osservazione esperta e attenta, l’osteopatia pediatrica può essere un valido alleato.
Siamo a disposizione per accompagnarti in questo viaggio, passo dopo passo.
A cura della dott.ssa
Lavinia Arnone